Credito d’imposta per l’acquisto della carta

Credito d’imposta per l’acquisto della carta 2024. Approvato con decreto del Capo del Dipartimento del 9 luglio 2025 l’elenco dei soggetti beneficiari per l’anno 2024.

È stato emanato in data 9 luglio 2025 il decreto del Capo Dipartimento che approva l’elenco dei soggetti cui è riconosciuto, ai sensi  dell’articolo 1, comma 319 della legge 30 dicembre 2023, n. 213, il credito di imposta per le spese sostenute, per l’anno 2023, per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite. L’elenco è stato trasmesso all’Agenzia delle Entrate.

Il credito di imposta è utilizzabile in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla presente pubblicazione. Ai fini della fruizione del credito d’imposta è necessario indicare, in sede di compilazione del modello F24, il codice tributo 6974, istituito dall’Agenzia delle entrate con Risoluzione n. 19/E del 22 aprile 2022.


Chi può presentare domanda

Possono accedere al credito di imposta le imprese editrici di quotidiani e periodici che hanno:
– la sede legale in uno Stato dell’Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo;
– la residenza fiscale ai fini della tassabilità in Italia ovvero la presenza di una stabile organizzazione sul territorio nazionale, cui sia riconducibile l’attività commerciale cui sono correlati i benefici;
– il codice ATECO 58.13 “Edizione di quotidiani” o 58.14 “Edizione di riviste e periodici”;
– l’iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC).

Quali sono le spese agevolabili

Sono ammesse le spese sostenute, rispettivamente nell’anno 2023 e nell’anno 2024, per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa dei giornali quotidiani e dei periodici, con esclusione della carta utilizzata per:
– i prodotti editoriali espressamente esclusi ai sensi dell’art. 4, c. 183, legge n. 350/2003;
– la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie.
Le spese ammesse al credito devono risultare da certificazione rilasciata da soggetto iscritto nel Registro dei revisori legali e delle società di revisione, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

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